La relazione intercorrente fra leadership, management e potere
Distinzione tra Management e Leadership
Propongo di intendere la leadership come lo sforzo di influenzare qualsiasi persona per un qualsiasi motivo. In sostanza, se abbiamo uno scopo che può essere raggiunto esclusivamente mediante altre persone, entra in scena la leadership, che è un particolare tipo di comportamento di relazione. La gestione degli uomini (management) è invece un particolare tipo di interazione che ha lo scopo di raggiungere, con o mediante altri individui, obiettivi organizzativi.
Dalle definizioni date, ne consegue che la leadership si esplica ogni qualvolta noi intendiamo raggiungere uno scopo, che non necessariamente si identifica con gli interessi di un’impresa. Al contrario, il management è una particolare leadership che vuole conseguire obiettivi utili a un’organizzazione aziendale.
La leadership, quindi, è un comportamento di relazione molto generale, che si attua non solo nella supervisione delle persone, ma anche per vendere dei prodotti o servizi, nell’educazione dei figli, nella gestione di una famiglia, nella conduzione di riunioni, nell’insegnamento, eccetera. Da quanto detto, si evince che il management è un sotto insieme della leadership , che rappresenta invece il macroinsieme di riferimento.
E il potere che ruolo gioca?
Nessuno ha leadership se non possiede almeno un minimo di potere. Tra i molti autori che si sono occupati dell’argomento, preferisco Mary F. Rogers (1983), che propone una semplice definizione: “Il potere è il potenziale di influenza”.
Il potere è dunque una risorsa che può essere utilizzata o meno; è una potenzialità che può essere attualizzata o meno. Se la leadership è lo sforzo di influenzare gli altri per uno scopo specifico, il potere rappresenta il potenziale di influenza, ossia la risorsa che consente a un leader di ottenere il consenso degli altri.
Assumendo l’albero come analogia, potremmo rappresentare il potere come le sue radici, la leadership come il tronco e il management come una particolare ramificazione dell’albero stesso. I rami sono tanti quante sono le contestualizzazioni e le finalità della nostra leadership; quest’ultima, invece, è una sola ed è alimentata da uno o più poteri.
Maggiore è il potere, più grosso è il tronco dell’albero.
Estratto da libro di Angelo Cilli, L’Imprenditore della piccola e media impresa sopravviverà?, Franco Angeli, 2002.